LA MEDITGAZION E E LA CORSA...

Scritto il 03/06/2021
da Antonella Balducci


Riesci a pensare a due immagini più distanti di quelle di un santone che medita e di uno che corre? Uno sta perfettamente fermo a occhi chiusi e l’altro… corre! Staticità contro dinamismo: come possono andare d’accordo?
Molto più di quanto tu creda.

La corsa è una forma di meditazione

Quando corri – cosa rarissima nella vita moderna – fai una sola cosa in un dato momento: corri. Non puoi fare altro, perché non puoi telefonare, non puoi scrivere, non puoi lavorare, non puoi fare praticamente niente altro. La meditazione è, alla sua radice, una condizione procurata che ti fa vivere ora nel puro presente, non pensando né al passato, né al futuro. Suona familiare? Quando mediti devi “essere presente”, proprio come nella corsa.

C’è poi un altro aspetto che accomuna corsa e meditazione: la respirazione. Per entrambe è infatti fondamentale saper respirare. La meditazione si basa proprio su una corretta respirazione e sul suo controllo, esattamente come la corsa richiede di saper dominare il ritmo del respiro per ossigenare il sangue e quindi i muscoli. Meglio respiri, meglio mediti e corri. Se non sai respirare non puoi riuscire a meditare e riuscirai a correre piuttosto male e facendo una gran fatica. Del resto già ti abbiamo parlato di quanto importante sia respirare correttamente per correre bene e per avere una vita più rilassata.

La meditazione aiuta la tua corsa

Abbiamo visto cosa hanno in comune la corsa e la meditazione, ma in cosa quest’ultima può aiutare la prima? In diverse cose, a dirla tutta.

A restare focalizzato

L’allenamento alla meditazione ti porta a vivere nel momento presente e, dato che si tratta in buona parte di un esercizio sulla capacità di concentrarti sul qui e ora,  è anche, in senso lato, uno strumento per individuare un problema che vuoi risolvere e per tenere lo sguardo della mente focalizzato solo su quello. Vedi insomma la meditazione come un esercizio che ti aiuta, una volta che hai fissato degli obiettivi (una gara, un traguardo più generico), a non distogliere più lo sguardo. E soprattutto, attraverso la respirazione, a controllare l’ansia.

A superare momenti di difficoltà

La capacità di concentrarti che hai affinato con la meditazione può anche applicarsi alle difficoltà e non solo ai risultati che ti sei prefisso: hai un dolore che sta compromettendo una gara? Magari è solo un fastidio ma non riesci a pensare ad altro? La meditazione può aiutarti a spostare la tua concentrazione in un altro luogo del tuo corpo che non ti duole: hai mai prestato attenzione al movimento dei tuoi polsi quando corrono per esempio?

La meditazione durante la corsa

Fin qui abbiamo visto cosa hanno in comune corsa e meditazione e come questa può aiutarti a correre meglio. Come però applicarla anche durante la corsa? Come insomma trasformare un’attività statica (fisicamente statica, s’intende) in una dinamica?

Non esiste una meditazione fatta durante la corsa ma esistono esercizi di meditazione che puoi fare mentre corri. Se ti stai stufando o senti particolarmente la fatica, prova a contare i passi che fai e sfidati: ne farai altri 100? O 1000 forse? Prova a contarli.

Il segreto è essere sempre presente ora, nell’esatto momento in cui stai facendo qualcosa. Quando tenterai di mettere in pratica questo esercizio ti accorgerai di quanto difficile è fare o pensare una sola cosa alla volta e quanto è più semplice lasciare che la mente vaghi senza una meta precisa.

Parti con calma

La meditazione ha un altro tratto comune con la corsa: i suoi risultati arrivano solo con il tempo e l’applicazione. Non scoraggiarti se non vedi subito cambiamenti ma piuttosto comincia a praticarla poco alla volta: anche pochi minuti al giorno, magari prima di iniziare la giornata (per iniziarla meglio). Concentrati sulla respirazione e sulle sensazioni che ti provoca. Senti come l’aria è capace di penetrare in ogni parte del tuo corpo, illuminandola.

Non avere fretta: poco alla volta ti abituerai a essere sempre più concentrato e quindi a dedicare più tempo alla scoperta dell’attimo presente, che è anche l’unico in cui esistiamo.

Un’ultima cosa

Ringrazia. Fare una bella corsa non è scontato. Stare all’aria aperta non è scontato (e dovresti ben saperlo ormai). Poter avere cura del tuo corpo non è qualcosa che ti è dovuto.

Più in generale, ringraziando impari ad allontanarti da te stesso per un buon motivo: per vederti meglio e per capire che tutto è relativo, come te. Ringrazia perché non sei al centro dell’universo ma sopratutto perché questo universo lo puoi vedere nella tua mente chiudendo gli occhi.

Buon viaggio. E buone corse!

Antonella Bslducci