GLI ERRORI DI POSTURA SCORRETTA QUANDO SI CAMMINA E COME EVITARLI...

Scritto il 23/08/2021
da Antonella Balducci


Man mano che la stagione evolve verso la primavera, è normale avere il desiderio di tornare a camminare all’aperto.

Non si tratta solo di svago, ma anche di un ottimo sistema per tenersi in forma e, magari, perdere qualche chilo in eccesso che, durante la stagione invernale, si tende ad accumulare.

Tuttavia, anche quando si cammina o quando si corre, tenere una postura scorretta può essere dannoso per la schiena e rivelarsi controproducente.

Postura scorretta: che cosa comporta

Quando si mantiene una postura scorretta si possono generare diversi disturbi a livello articolare. Spesso non si ha consapevolezza del fatto che sia la cattiva postura a originarli e molto di frequente accade che si vadano a ricercare le cause in altro.

 

Tuttavia, proprio il proseguire a mantenere una posizione dannosa a lungo andare incide in modo negativo sulle articolazioni e sulla cartilagine, oltre che sulla meccanica della colonna vertebrale.

Ciò può provocare dolori e tensioni muscolari, come cervicale, mal di schiena, indolenzimento e contratture. A volte, le posture errate possono portare anche a un mal funzionamento degli organi interni, che possono provocare cattiva digestione, mal di stomaco, reflusso gastroesofageo e anche una cattiva respirazione.

Perché si assumono posture errate

I motivi per cui si assumono posture errate possono essere molti e di diverso tipo. Se, per esempio, si sta molte ore seduti o se si fanno lavori ripetitivi, che obbligano a mantenere posizioni statiche, il corpo tende ad adagiarsi in quella che pare essere la posizione che percepisce come più comoda, per quanto scorretta. Gambe accavallate e schiena piegata, per esempio, sono cattive posture molto frequenti per chi sta molte ore seduto, soprattutto davanti al pc.

Tuttavia, anche quando si cammina spesso di assumono posizioni sbagliate. Talvolta la postura scorretta mentre si cammina può essere originata da dolori articolari: soprattutto negli anziani, patologie come l’artrosi possono spingere il soggetto ad appoggiare in modo scorretto i piedi o a non tenere la schiena sufficientemente dritta. Ciò non significa che si debba smettere di camminare, semmai di fare attenzione alle posizioni che si assumono e a cercare di migliorare la postura.

In altri casi, invece, la postura scorretta può derivare semplicemente da una abitudine. Secondo studi scientifici, poi, ci sarebbe anche un importante legame tra la percezione di sé e la postura: tendenzialmente le persone con una scarsa autostima tendono a tenere piegata la schiena e a ripiegarsi su sé stessi, mentre le persone più sicure camminano in modo eretto.

Posture scorrette: le più frequenti quando si cammina

Camminare è una delle azioni umane più naturali e che, secondo i medici, fa meglio alla salute. Infatti, permette di fare movimento e di bruciare calorie, senza tuttavia costringere l’organismo a uno sforzo eccessivo.

La camminata, infatti, è consigliata, salvo specifiche controindicazioni, anche per gli anziani, per chi soffre di patologie cardiocircolatorie, per le donne incinte e per chi è in sovrappeso.

Tuttavia, sono molto numerose le persone che tengono una postura scorretta quando camminano.

L’ideale, nella camminata, è mantenere un allineamento corretto della colonna vertebrale, affinché venga salvaguardata la curvatura naturale.

Per poter mantenere questa posizione vanno evitati i seguenti errori:

  • Appoggio sul tallone: il bambino fin dai suoi primi passi appoggia prima la punta del piede, quindi il tallone. Si tratta, infatti, di un tipo di appoggio corretto che permette di ammortizzare gli urti sulla colonna vertebrale. Invece, spesso gli adulti fanno l’opposto, appoggiando sul tallone e trasferendo le vibrazioni alla schiena.
  • Gambe rigide: anche l’articolazione del ginocchio può assolvere la funzione di assorbire le asperità del terreno, come una sorta di ammortizzatore. Se si cammina con le gambe rigide, oltre a faticare maggiormente, si traferiscono gli urti alla schiena e al bacino, sottoponendo queste parti del corpo a un carico di lavoro che non compete loro. Inoltre, tenere le gambe leggermente piegate migliora la mobilità articolare e permette di avere un maggiore equilibrio.
  • Sguardo verso il basso: la posizione della testa è fondamentale per permettere alla colonna vertebrale di mantenere la curvatura fisiologica. Se si guarda verso il basso, automaticamente il collo si piega in avanti, costringendo la colonna vertebrale ad assumere una posizione innaturale.
  • Testa all’indietro: così come avviene quando si tende a guardare verso il basso, se si tiene la testa troppo all’indietro, ancora una volta la colonna vertebrale si sposta dall’asse verticale trasferendo anche agli arti inferiori un disequilibrio. Ciò porta anche a una possibile perdita dell’equilibrio e a una minore stabilità mentre si fa il passo.
  • Braccia rigide e che non assecondano il passo: per camminare correttamente è molto importante accompagnare il passo con un movimento fluido delle braccia. Ciò evita tensioni al collo, alle spalle e alla schiena. L’oscillazione delle braccia, infatti, deve funzionare come un bilanciere che permette di mantenere stabilità ed equilibrio. Il braccio che va in avanti deve essere quello opposto rispetto alla gamba, in modo che la colonna vertebrale rimanga bilanciata e in linea.
  • Respirazione scorretta: forse non tutti lo sanno, ma anche la respirazione influisce sulla camminata. La respirazione più efficace è quella diaframmatica, che permette anche alla parte inferiore dei polmoni di riempirsi. Non solo porta sufficiente ossigeno ai tessuti anche quando la muscolatura necessita di una quantità superiore, ma aiuta a tenere il corpo aperto e la colonna vertebrale ben distesa. Inoltre, permette migliori performance mentre si cammina e aiuta a rinforzare i muscoli addominali.

Buona camminata!

Antonella Balducci