TENDINOPATIA ACHILLEA: CHE COS'E', CAUSA E TRATTAMENTO...

Scritto il 30/01/2021
da Antonella Balducci


Il tendine d’Achille è uno dei tendini più forti e resistenti del nostro corpo e serve a collegare i muscoli del polpaccio, soleo con il calcagno posteriormente.

La patologia che colpisce spesso negli atleti è detta tendinopatia achillea ed è causata da un sovraccarico funzionale.

Tendine d’Achille: anatomia

Il tendine di Achille, o tendine calcaneale, origina dal muscolo tricipite della sura (formato dai muscoli gemelli e dal soleo) e si inserisce sull’osso calcaneale.

Come tutti i tendini è costituito dal punto di vista istologico da fibre elastiche (fibre di collagene) e da foglietti di rivestimento connettivali che prendono il nome di epitenonio, peritenonio ed endotenonio.

La sua integrità anatomica può essere valutata col test di Simmonds o con il test di Thompson.

Il tendine d’Achille, come descritto in precedenza, è il tendine più largo e più forte del corpo. Non ha una vera e propria guaina sinoviale, ma è rivestito da paratenon che ha uno spessore variabile e l’apporto vascolare del tendine proviene distalmente dai vasi intraossei del calcagno e prossimalmente dalle branche intramuscolari.

Le lesioni del tendine d’achille sono associati all’impatto di carichi dovuti alla corsa o al salto. Le disfunzioni dell’achilleo possono anche essere messe in relazione con: problematiche posturali, scarpa scadente o con un complesso gastro-soleo poco estensibile.

Un altro tipo di problematica al tendine è la tendinosi dell’achilleo che è caratterizzata da una degenerazione intra-tendinea del tendine senza segni di infiammazione.

La tendinosi è asintomatica fino a quando il tendine non si rompe del tutto e si può avere una massa palpabile non dolente all’inserzione prossimale del tendine.

Tendine di Achille: cause

La tendinite dell’Achille in genere non è legata ad un trauma specifico. Il problema deriva da stress ripetitivi al tendine.

Questo accade spesso quando spingiamo i nostri corpi nel fare troppo e troppo presto, ma altri fattori possono rendere più probabile lo sviluppo di una tendinite:

  • Un improvviso aumento della quantità o dell’intensità dell’attività fisica
  • Muscoli del polpaccio contratti
  • Speroni ossei
  • Esiti di Malattia di Haglund

Tendinopatia tendine di Achille: il trattamento non chirurgico

L’efficacia maggiormente riscontrata risulta su un trattamento conservativo basato su una combinazione di più fattori: riposo, corticosteroidi se necessario, ortesi, stretching e riabilitazione attiva.

L’allenamento eccentrico è parte integrante e fondamentale nella riabilitazione. Più studi ci confermano come già un training di sei settimane sia in grado di portare notevoli miglioramenti alla patologia sia come funzionalità sia in termini di dolore.

Le onde d’urto hanno dimostrato essere efficaci nel ridurre il dolore nel medio termine quando sono associate a riabilitazione attiva.

Tendinopatia tendine di Achille: il protocollo

Per creare un protocollo efficace per trattare questa patologia e migliorare la sensazione e il benessere si deve partire dagli esercizi di mobilità a cui sarà abbinato un lavoro di allungamento.

Sarà quindi fondamentale strutturare il protocollo seguendo delle fasi distinte che comprenderanno.

Fase 1 – Range of Motion and Stretch:

Attivazione Plantare e Dorsiflessione della Caviglia Inversione ed Eversione 3×20

Stretch Gastrocnemius  3×20

Fase 2 – Rolling

Mobilizzazione Fascia Plantare con pallina da tennis  e Foam Roller per il Gastrocnemius

Alfredson’s heel-drop exercise:

  • Ripetizioni: 3 x 15 a gamba tesa – 3 x 15 a gamba piegata
  • Frequenza: 2/3 volte al giorno

Fase 3 – Strength

Protocollo basato sul metodo HSR (heavy slow resistance 3setx 15 reps for 12 weeks ) Beyer et al, 2015

A questi esercizi poi verrà aggiunto il lavoro specifico con il preparatore atletico che porterà l’atleta al recupero completo e riprendere la prestazione. 

Buon Lavoro!

Antonella Balducci