OSTEOPOROSI: SI PUO' COMBATTERE CON L'ATTIVITA' FISICA

Scritto il 04/03/2022
da Antonella Balducci


Molte persone si chiedono se osteoporosi e attività fisica abbiano un legame e quale influenza possano avere l’una sull’altra. Spesso, infatti, chi soffre di osteoporosi teme che lo sport possa essere dannoso, mentre in realtà può essere molto utile, a condizione di avere alcune importanti precauzioni.

L’osteoporosi è un disturbo frutto di una patologia vera e propria e interessa una percentuale piuttosto elevata di persone, soprattutto tra le donne e gli anziani.

Tuttavia, per quanto invalidante e per quanto difficilmente curabile in via definitiva, può essere contrastata con una corretta alimentazione e con l’attività fisica.

Che cos’è osteoporosi

L’osteoporosi è una patologia che con il tempo si instaura naturalmente, provocando l’indebolimento della struttura ossea: la causa è la diminuzione del livello di calcio presente nelle ossa. Ciò influisce sull’aumento del rischio di fratture, soprattutto dopo una certa età.

In particolare, le ossa più colpite da fratture sono la colonna vertebrale, il femore e il polso: a volte semplici infortuni possono provocare la frattura. Non sono, però, rari i casi in cui non è la caduta a provocare la frattura, ma, viceversa, si cade in seguito a una frattura spontanea.

Dopo la menopausa, per esempio, la fragilità ossea aumenta, a causa del cambiamento ormonale. Gli ormoni estrogeni svolgono un ruolo importante, in quanto promuovono il riassorbimento del calcio e la conversione della vitamina D. La carenza di estrogeni, che si verifica tipicamente durante la fase della menopausa, influisce, dunque, negativamente.

Inoltre, con il passare del tempo, il tessuto osseo subisce un indebolimento dovuto al rallentamento del rinnovamento cellulare. Per natura le ossa subiscono costantemente una attività di disgregazione e rinnovamento, che ha proprio la funzione di mantenere in buona salute la struttura ossea. Tuttavia, quando l’opera di ricostruzione ossea messa in atto dagli osteoblasti non riesce più a compensare il disgregamento cellulare, inizia il processo di osteoporosi.

Contrastare l’osteoporosi con l’attività fisica: è possibile?

L’osteoporosi è un problema piuttosto serio e invalidante, dal quale non è possibile guarire in modo definitivo.

Possono essere utilizzate delle terapie farmacologiche che rallentano l’avanzare della patologia e che integrano la mancanza di calcio, ma non sempre sono risolutive, soprattutto se l’osteoporosi è a uno stadio avanzato.

Per questo motivo è particolarmente importante attuare delle azioni preventive, che consentono di ritardare l’arrivo della patologia e di limitarne l’entità dei danni.

Soprattutto le donne nel periodo che precede la menopausa, le persone più a rischio e coloro che hanno casi di famigliari con questa patologia dovrebbero attuare azioni preventive.

In particolare, sono importantissime la corretta alimentazione e una regolare attività fisica.

Avere una alimentazione sana è sempre fondamentale per migliorare la propria condizione di benessere, in particolare dopo una certa età per prevenire malattie cardiovascolari. Anche per l’osteoporosi è una buona strategia quella di assumere una sufficiente quantità di nutrienti, come calcio e di vitamina D, in modo da prevenire la fragilità ossea.

L’attività fisica, a sua volta, consente di aumentare la massa muscolare e di ridurre il rischio di fratture.

L’attività fisica e densità minerale ossea: c’è relazione?

Secondo numerosi studi scientifici l’attività fisica avrebbe una influenza positiva sulla densità minerale ossea

Lo sport, infatti, ha un effetto anabolico sulle strutture ossea: ciò significa che stimola un maggiore assorbimento delle sostanze nutritive.

Inoltre, con il movimento si compiono contrazioni muscolari e stimolazioni dei tendini che, a loro volta, hanno la funzione di riattivare il processo di disgregazione e ricostruzione delle ossa.

Soprattutto per le donne, che partire dalla menopausa, subiscono una costante perdita di massa ossea, è molto importante una attività fisica, che consenta di rendere le ossa più forti. Se ciò è importante per tutti, lo è a maggior ragione in vista del processo di diminuzione degli estrogeni che fisiologicamente si realizza con la menopausa.

Addirittura, sarebbe importante iniziare la prevenzione fin dalla giovane età: nei più piccoli, infatti, è maggiore la capacità di accumulare calcio e ciò può servire in età più avanzata per sopperire al calo fisiologico.

A favore dell’esercizio fisico va detto, inoltre, che mantenere una buona forma fisica e rinforzare la struttura muscolare è determinante per contrastare il rischio di fratture. Una struttura muscolare forte riduce in genere il rischio di infortuni, in quanto protegge le altre strutture, come tendini e ossa. Inoltre, migliora i riflessi e l’equilibrio riducendo le probabilità di cadute e, di conseguenza, di fratture.

Quali sport sono consigliati per prevenire l’osteoporosi

Per prevenire l’osteoporosi è consigliabile fare attività fisica in modo costante e continuativo, almeno per due volte alla settimana.

In linea di massima il rafforzamento muscolare è sempre utile, tuttavia, gli esperti precisano che per avere un effetto positivo sulla densità ossea sono consigliabili sport che producano una contrazione attiva dei muscoli attraverso il movimento. Gli esercizi di allungamento, come quelli che si applicano con lo stretching, risultano meno efficaci per questo obiettivo.

Molto consigliata, invece, la camminata: si tratta di una attività a basso impatto, praticabile da tutti a diverso livello di intensità. Si può praticare anche se già si soffre di osteoporosi, così come la danza e la ginnastica a corpo libero, a condizione di evitare impatti e cadute.

Per quanto riguarda, invece, gli sport in scarico gravitazionale, come bicicletta e nuoto, se funzionano certamente per rinforzare le ossa, non hanno impatto favorevole sulla densità ossea. La mancanza dello stimolo della forza di gravità, infatti, può provocare una diminuzione della densità ossea. La conferma è data dal fatto che gli astronauti, al rientro da lunghe missioni nello spazio in assenza di gravità, hanno una importante riduzione della densità ossea.

Buon Lavoro!

Antonella Balducci