Viaggiare, anche in bici, ci regala benessere... e neuroni. Perché?
3 - PROTEGGE IL CUORE:
Doversi studi provano che la bicicletta è utile per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e ne evita il peggioramento negli anziani. Il ciclismo, infatti, è uno sport di resistenza e pedalare rafforza gradualmente non solo il cuore ma anche la ventilazione polmonare.
4 - NON FA MALE ALLA PROSTATA:
Non esiste un legame fra l'andare regolarmente in bici e l'insorgenza di problemi per la salute maschile, come da tempo si crede.
Secondo un recente studio britannico dell'University College di Londra, i ciclisti non rischiano infezioni uro-genitali, disfunzione erettile, infertilità. I ricercatori hanno preso un campione di 5.300 ciclisti inglesi, fra i 16 e gli 88 anni, abituati a stare in sella dalle 3 alle 9 ore alla settimana per valutare le probabilità di ammalarsi di queste patologie. E i risultati ottenuti sono tranquillizzanti.
Al contrario, andare in bicicletta fa bene alla zona pelvica perché attraverso la pompa muscolare delle gambe viene attivata la circolazione venosa.
5 - NON DANNEGGIA LE ARTICOLAZIONI:
A differenza della corsa, il ciclismo è un sport a basso impatto: pedalando, non esercitiamo pressioni sulle articolazioni degli arti inferiori. Ecco perché è indicato per le ginocchia, rafforza tutti i muscoli delle gambe.
Concludendo: chi va in bici migliora il metabolismo muscolare a vantaggio soprattutto di glutei, cosce e polpacci. Non solo. Rafforza anche i muscoli e le ossa della zona dorsale, quindi anche la schiena ne riceve benefici.
6 - DIMINUISCE L'AFFATICAMENTO:
I ciclisti, nonostante la fatica che possono sopportare in lunghe e pendenti arrampicate, hanno maggior energia: secondo uno studio dell'Università della Giorgia i livelli di energia di chi va in bici a ritmo moderato per almeno 3 volte a settimana, migliorano del 20%, mentre diminuisce l'affaticamento del 65%.
7 - ALLUNGA LA VITA:
Più si pedala intensamente e più si allunga l'aspettativa di vita, soprattutto perché si evitano malattie cardiache. Lo sostiene uno studio danese: per le donne, dai 2 ai 3 anni in più, e per gli uomini, dai 4 ai 5 anni. Addirittura, i ciclisti del Tour de France vivono, in media, circa 8 anni in più rispetto ad altri sportivi.
Secondo stime effettuate sui 53 Paesi europei censiti dall'OMS, la sedentarietà provoca circa un milione di decessi l'anno.
8 - NON È PERICOLOSA (CON IL CASCO):
La bicicletta può essere pericolosa soprattutto in città, a causa degli incidenti stradali e dell'inquinamento. Nel 2010, negli Stati Uniti, quasi 800 ciclisti sono stati uccisi e 515.000 sono finiti al pronto soccorso. Chè fare? In primis, indossare un casco omolgato e della misura giusta.
Diverse ricerche recenti che cercano di chiarire vantaggi o svantaggi derivanti dall'uso della bicicletta, sono a favore della mobilità ciclistica: i benefici che la bici regala alla salute sono superiori ai rischi degli incidenti stradali e dell'esposizione agli inquinanti atmosferici.
9 - FA BENE AL PAESE:
Secondo un recente studio pubblicato dalla Commissione econimica Euoropea dell'Onu (Unece) e dall'Ufficio regionale Oms per l'Europa, se le maggiori città europee investissero nelle due ruote e quindi nel "trasporto verde e sano", oltre 76.600 persone potrebbero trovare lavoro (nella vendita al dettaglio di biciclette, nella manutenzione, nella fornitura di abbigliamento e accessori per ciclisti). Inoltre si potrebbero salvare circa 10 mila vite. Se Roma adottasse lo stesso modello di bike sharing di Copenaghen (città leader in Europa con il 26% del trasporto in città su due ruote) potrebbero crearsi oltre 3.200 nuovi posti di lavoro e si potrebbero salvare 154 vite in un anno.
L'inattività fisica e lo smog sono tra i principali fattori associati alle morti in Europa: 500 mila ogni anno. L'utilizzo diffuso della bicicletta potrebbe essere la soluzione.
10 - CHI VA IN BICI, PIACE DI PIÙ:
Affascinante, intelligente, ecologista, altruista, generoso. Secondo uno studio dellaBrithis Heart Foundation un quarto degli inglesi pensa che i ciclisti abbiano tutte queste doti. Insomma, è il cicilista il partner ideale, altro che il calciatore.
Buona Pedalata!
Antonella Balducci