L’oscillazione verticale è un parametro molto tecnico della dinamica di corsa. Può essere definita come lo spostamento verso l’alto e di conseguenza verso il basso del baricentro. Perché la corsa sia efficiente lo spostamento deve rientrare in un determinato range. Se si superano determinati valori si dovrà far fronte a un maggior dispendio energetico.
Fissa i concetti
L’obiettivo della corsa è spostare il baricentro in avanti. Più ti allontani da questo schema più disperdi energia rendendo il movimento potenzialmente pericoloso. Immagina di dover atterrare a terra dopo un balzo dal quinto piano. Immagina ora di ripetere lo stesso balzo ma saltando dal secondo piano. Più alto sarà il punto di partenza più l’impatto al suolo sarà traumatico così come lo saranno i rischi legati a un appoggio sbagliato dei piedi.
L’oscillazione verticale è direttamente proporzionale a un minor tempo di contatto con il suolo: meno oscillo meno avrò contatto con il suolo. Questo indice è strettamente collegato anche alla velocità. Cadere dall’alto richiede una maggiore ammortizzazione, un maggiore impiego di energia oltre che di un tempo maggiore per ripartire. Cadere dal basso renderà la corsa più veloce e reattiva.
Contestualizza i dati
Qualsiasi sia il dato a tua disposizione va contestualizzato. Il singolo dato, che si riferisca all’oscillazione verticale, alla frequenza cardiaca o alla cadenza, rimane un numero fine a sé stesso.
Grazie alle ultime generazioni di cardiofrequenzimetri puoi facilmente rilevare il valore relativo all’oscillazione verticale. Tuttavia decidere di introdurre un nuovo dato da monitorare deve prevedere anche un periodo iniziale di adattamento, come accade quando acquisti un nuovo paio di scarpe.
È qualcosa di nuovo che chiedi di fare al tuo corpo. Cambiare di netto le abitudini è pericoloso e potenzialmente dannoso. Bisogna provare un po’ alla volta a modificare quello che nel corso del tempo è diventato un automatismo.
Inizia così
Un primo step potrebbe essere quello di iniziare a tenere traccia di questi parametri durante l’allenamento. Dopodiché, qualora avessi rilevato un valore relativo all’oscillazione verticale molto oltre la norma, potresti gradualmente cominciare a correggere il movimento cercando di far caso alle diverse sensazioni che questo nuovo stile di corsa ti trasmetterà.
L’oscillazione è strettamente collegata al tempo di appoggio che è collegato alla cadenza. A parità di passo, con una cadenza più alta hai un passo più corto e sarà meno probabile che appoggerai atterrando con il tallone. Sono tutti tasselli che uniti formano uno stile di corsa più efficiente.
Buon lavoro!
Antonella Balducci