Il cortisolo alto è tra i grandi temi del momento. E non a caso, considerando che - secondo gli ultimi dati - in Italia ben un lavoratore su tre soffre di stress e burnout. Si tratta infatti, appunto, del cosiddetto “ormone dello stress”: «Prodotto da due ghiandole (surreni), si occupa di moltissime funzioni all’interno del nostro organismo, dalla regolazione del metabolismo alla gestione del ritmo sonno-veglia», spiega Ilaria Messuti, endocrinologa di Humanitas Gradenigo di Torino. «Nello specifico dello stress: quando riceviamo input ripetuti di allarme - di origine fisica o psichica, interni o esterni -, i surreni ci forniscono una quota maggiore di cortisolo per aiutarci a superare il momento. Questa fornitura extra è un meccanismo di compenso dell'organismo, essenziale per la nostra sopravvivenza, chiamato ipercortisolismo funzionale: il cuore pompa il sangue con maggiore efficienza, consumiamo le riserve per darci un booster di energia, si riducono lievemente le difese immunitarie per spegnere l’infiammazione. Utile, ma solo se dura poco. Se lo stress si mantiene a lungo può diventare controproducente».
Quali sono i rischi
Già, perché una produzione alterata di cortisolo può avere anche conseguenze importanti, «nonostante - per fortuna - i surreni si ammalino raramente per gravi eccessi (come nella sindrome di Cushing) o deficit (nel caso del morbo di Addison)», continua Ilaria Messuti. Più spesso, invece, ci troviamo nella condizione di stress prolungato e quindi dell'ipercortisolismo funzionale di cui sopra, che non è una malattia, ma solo un maladattamento. «I surreni producono più cortisolo del necessario per darci una mano, ma a forza di farlo possono creare qualche piccolo danno che non si vede nell’immediato, ma che può comparire nel tempo se non riusciamo a correggere il nostro stato di allerta». In pratica, rischiamo di: «innalzare la pressione arteriosa; avere la glicemia un po’ più alta; faticare nel perdere peso; essere più suscettibili alle infezioni; avere maggiore probabilità di ammalarci nel lungo periodo».
Analisi e rimedi
Quindi, che fare? Sul fronte diagnostico, purtroppo, pochino. «A meno che non ci sia il sospetto di una malattia surrenalica, non esistono esami affidabili per fare diagnosi di “eccesso di stress”», continua infatti la dottoressa Messuti. «Il prelievo di sangue in cui viene dosato il cortisolo in questi casi è pressoché inutile, anche perché la risposta di ogni individuo è molto variabile. Di fatto, insomma, la diagnosi di ipercortisolismo funzionale è clinica. E anche la soluzione non prevede terapie miracolose, ma si deve lavorare per provare a correggere il più possibile i fattori stressanti. Intervenendo il più possibile sullo stile di vita, rendendolo equilibrato e sostenibile, inserendo attività fisica moderata e alimentazione bilanciata. Fondamentale è migliorare l’igiene del sonno (l’insonnia è una causa enorme e quotidiana di stress), cercando di riallineare i nostri ritmi alla nostra natura biologica che ci vorrebbe a letto presto, prima delle 22, e svegli poco dopo l’alba. In caso di episodi importanti di allerta emotiva è inoltre utile considerare un aiuto terapeutico per imparare ad allentare la tensione».
I sintomi più diffusi
Se misurare con precisione l'eventuale cortisolo alto è impossibile, esistono però alcuni segnali del nostro corpo che dovrebbero metterci in guardia. «Presentano diversi livelli di gravità, a seconda che si parli di iperproduzione patologica di cortisolo da parte dei surreni o di ipercortisolismo funzionale. E sono lo specchio del fatto che il cortisolo è un ormone che agisce su tutto il nostro organismo, condizionando metabolismo, funzioni cerebrali e psichiche, infiammazione, e così via». Ecco i più frequenti
● Aumento di peso nel viso, nella parte centrale del corpo o in quella superiore della schiena
● Risvegli nelle prime ore del mattino e/o problemi di sonno
● Ipertensione
● Glicemia alta
● Calo di energia durante il giorno
● Acne o pelle arrossata
● Fatica
● Difficoltà di concentrazione
● Irritabilità
● Ansia e/o depressione
● Riduzione del desiderio sessuale
● Problemi intestinali
«Se uno o più di questi sintomi sono molto marcati, prima di dare la colpa allo stress è importante valutare che non dipendano da una disfunzione dei surreni, che per quanto rara è possibile», consiglia Ilaria Messuti. «Quindi, in caso di dubbi è indispensabile sottoporsi a una visita specifica perché queste patologie, se presenti, devono essere diagnosticate e trattate precocemente. In caso contrario, sarà lo stesso endocrinologo a orientare verso gli altri specialisti che possano aiutare a ristabilire l'equilibrio ormonale».
Buon Lavoro!
Antonella Balducci