La corsa è molto più di un semplice sport o una lista di obiettivi. Si tratta di sfide personali, spazi di libertà e, in molti casi, momenti di autentica gioia. Ma quando la corsa diventa una ricerca incessante di nuove distanze, di record personali o, nel caso degli ultramaratoneti, di imprese quasi sovrumane, il rischio è quello di sovraccaricare non solo il corpo, ma anche la mente.
Spesso, in chi pratica corse lunghe come maratone o ultra, si ripete una frase diventata quasi un mantra: “Mai mollare”. Sai già che non amiamo particolarmente questo approccio: ha un lato oscuro e spesso è seguito dal burnout. L’idea di tenere duro a tutti i costi non è insomma sempre un bene.
Purtroppo si pensa normalmente che a rompersi sia solo il corpo (anche perché è quello che fa male, e quando succede te ne accorgi) ma come esso ha bisogno di pause e recupero per prevenire gli infortuni, anche la mente può “rompersi”, richiedendo poi attenzione e riposo per non rischiare il burnout mentale e la perdita del piacere di correre.
Il sovraccarico mentale
Correre è anche una sfida mentale: resistere alla fatica, trovare motivazioni in ogni chilometro, gestire la pressione di prestazioni sempre crescenti. Non a caso si dice che si corre con il corpo fino a un certo punto ma oltre ti ci porta solo la testa.
L’aspetto positivo è che il sovraccarico mentale non arriva all’improvviso; si accumula piano piano, come una goccia dopo l’altra, fino a riempire il vaso. Questo stress può derivare dalla pressione sociale, da aspettative che hai nei tuoi confronti o dal confronto costante con gli altri. Alla lunga, continuare a ignorare i segnali della stanchezza mentale può portare a un esaurimento che rischia di togliere ogni piacere dalla corsa.
Perché correre troppo può fare male alla tua mente
Gli ultrarunner e chi pratica gare lunghe o lunghissime, sono spesso esposti a pressioni particolari. Correre per ore o addirittura giorni non richiede solo preparazione fisica, ma anche una solida stabilità psicologica. La mente diventa la salvezza nei momenti difficili, ma quando questa ancora viene appesantita troppo, il rischio che ceda aumenta. Ciò avviene perché non stai solo chiedendo al tuo corpo di percorrere di corsa distanze notevoli ma anche perché la tua mente sta contemporaneamente gestendo emozioni intense: frustrazione, ansia, e persino euforia.
Un eccessivo stress psicologico influisce anche sul corpo: può abbassare le difese immunitarie, causare insonnia e abbattere la motivazione. Anche una passione profonda come la corsa, se vissuta con troppa rigidità e pressione, può diventare fonte di ansia e fatica mentale. Ma che senso ha trasformare un piacere come la corsa in un insopportabile dovere? Per dimostrare cosa, poi?
Mente forte in corpo stanco
Se presti attenzione a certi segnali e metti in opera questi consigli, può evitare di affaticare troppo la mente. Il risultato sarà quello di garantirti il divertimento nella corsa, sempre.
- Ascolta ciò che ti dice la mente: spesso si tende a ignorare i piccoli segnali di stanchezza mentale. Prenditi qualche minuto per riflettere sul tuo stato d’animo prima di ogni corsa. Ti senti motivato? Percepisci forse una sottile ansia?
- Pianifica il riposo come fosse un allenamento: ti abbiamo detto spesso che il riposo è parte integrante della preparazione. Se questo vale per il corpo, vale altrettanto anche per il fisico. Non significa solo fermarsi fisicamente, ma piuttosto dare alla mente il tempo di ricaricarsi. Non aver paura di inserire momenti di pausa mentalmente rigeneranti tra un allenamento e l’altro: l lettura, la cucina, un film. Il riposo mentale è importante come quello fisico.
- Trova una routine che ti rilassi: pratica la meditazione, la respirazione profonda o anche semplici attività piacevoli che possano aiutare a liberare la mente dalla pressione della corsa (leggi sopra).
- Condividi le tue sensazioni: parla con amici o con altri “colleghi” runner da cui ti senti compreso o che hanno avuto esperienze simili. Esporre i propri pensieri e ascoltare quelli degli altri può aiutarti a capire che non sei solo e a ridurre il peso mentale.
- Ridefinisci i tuoi obiettivi: invece di concentrarti solo su tempi e chilometraggi, pensa alla corsa come a un momento di benessere personale. Ripensa il motivo per cui corri: è per la salute, per la felicità, o per trovare pace mentale? O anche, “solo” per divertirti?
Ricordati perché corri
La corsa è una meravigliosa metafora della vita, fatta di progressi, di fatiche, ma anche di pause e momenti di riflessione. Se non si corre con il cuore e la mente allineati, si rischia di perdere la strada e il piacere di questa attività. Fermarsi a riflettere, ascoltare il proprio corpo e capire che la mente è un muscolo altrettanto importante e vitale per farti correre con motivazione e gioia è fondamentale. Non c’è nessuna vergogna nel rallentare, nel fare un passo indietro o nel prendersi una pausa: significa solo dare il giusto valore a te stesso e alla tua passione.
Alla fine, correre non è una battaglia contro il tempo o la distanza. È un viaggio, un’opportunità di scoprire chi sei veramente. Quindi la prossima volta che senti la pressione crescere, rallenta, respira e ricorda perché hai iniziato. Non devi sempre andare più veloce o più lontano per goderti il percorso.
Buon Lavoro!
Antonella Balducci