LA CORSA MATTUTINA : UN PICCOLO ATTO DI RIBELLIONE CONTRO IL CAOS...

Scritto il 17/05/2025
da Antonella Balducci


C’è una città che dorme e una che si sveglia. A dividerle c’è una soglia invisibile, fatta di silenzi, di semafori lampeggianti e di pochi, pochissimi volti. È un momento magico in cui le cose non hanno ancora deciso di svegliarsi. È un momento che puoi decidere di vivere.

Correre di prima mattina è un po’ come entrare in una dimensione parallela dove tutto sembra possibile. Anche sorridere a quell’idea vagamente folle di mettere la sveglia un’ora prima per andare a sudare, mentre il resto del mondo non vuole ancora svegliarsi.

È un momento di silenzio che non è assenza, ma pienezza: il fruscio dei tuoi piedi sull’asfalto, il tuo respiro che si fa ritmo, il debole cinguettio degli uccelli che salutano il sole nascente.

La corsa mattutina, al netto dell’eroismo che sembra richiedere (e un po’ ce ne vuole, diciamocelo), è uno dei gesti più potenti che tu possa fare per cominciare la giornata con la testa – e il cuore – al posto giusto.

Il corpo che si sveglia meglio del caffè

Quel brivido freddo del primo passo fuori dal portone, quell’aria che ti entra nei polmoni e ti ricorda che sei vivo, è solo l’inizio di una trasformazione quasi alchemica. La corsa al mattino è come un caffè triplo senza gli effetti collaterali della caffeina: attiva la circolazione, aumenta la temperatura corporea, fa rilasciare endorfine – le famose molecole della felicità – e alza i livelli di cortisolo, che in questa fase della giornata è cosa buona e giusta.

Non è solo una questione di calorie bruciate o di chilometri macinati, anche se certo, il tuo metabolismo trova facilmente il ritmo più giusto. Un po’ come quando il tuo vecchio computer, dopo un riavvio forzato, decide finalmente di collaborare senza battere ciglio.

E poi vuoi mettere la soddisfazione di aver già fatto qualcosa di buono per te, quando tutti stanno ancora scegliendo tra brioche o biscotti? La gratificazione che la mente ricava dal completare un’azione è innegabile, e iniziare così la giornata, con una cosa così importante già fatta, è un ottimo inizio.

La mente che si svuota (per poi riempirsi meglio)

Correre di mattina è un gesto che pulisce. Svuota la mente dalle scorie della notte – sogni strani, ansie residue, quella sensazione inspiegabile che a volte ti accompagna al risveglio – e fa spazio a ciò che verrà. È una forma di igiene mentale, una specie di meditazione in movimento.

È lì, nel ritmo costante dei tuoi passi, nell’aria ancora fresca che ti accarezza il viso, che spesso si dissipano le ansie e si fa spazio una chiarezza inaspettata. La brezza porta via i pensieri e fa spazio a idee nuove. È come se ogni impatto del piede con il suolo fosse un piccolo martello che sgretola i blocchi mentali, lasciando che le idee fluiscano libere, che le soluzioni ai problemi si palesino con la semplicità di un accordo musicale indovinato.

Non serve correre forte, né lontano. Basta esserci. Farti attraversare dall’aria fredda, sentire il battito che accelera, ascoltare il rumore delle scarpe sull’asfalto. In quei momenti non sei il lavoro che fai, le mail a cui devi rispondere, le notifiche che aspettano. Sei solo un corpo che si muove nello spazio, e questa semplicità è disarmante. È come se il tempo non fosse ancora iniziato, o come se te ne fosse concesso un po’ di extra. In fondo tutto è ancora sospeso, niente è ancora davvero iniziato.

Una routine che migliora anche tutto il resto

La corsa mattutina non è solo un’attività: è un’abitudine. E come tutte le abitudini, ha il potere di trasformare la giornata. Diventa un rituale, un’abitudine che, per quanto a volte sembri un patto col diavolo stipulato alle 5 del mattino, ti restituisce un controllo quasi sovrannaturale sulla tua giornata.

Non perché la giornata diventi magicamente perfetta, ma perché sei tu a cambiare. Sei più centrato, più lucido, più capace di gestire quello che succede. Hai già fatto qualcosa di impegnativo, e quindi affronti il resto con una fiducia diversa.

E poi c’è un effetto collaterale meraviglioso: dormi meglio. Correre al mattino regolarizza il ritmo circadiano, ti rende più propenso ad andare a letto presto (domani devi svegliarti!) e ti regala un sonno più profondo. Che, guarda caso, ti fa svegliare meglio. Un ciclo virtuoso che si autoalimenta.

E quando rientri, il corpo stanco ma la mente in festa, quel caffè che prima era solo un’illusione nel sogno, diventa una realtà concreta, ma con un sapore diverso, più intenso. In fondo è una ricompensa: te lo sei proprio meritato. Hai fatto il pieno. Hai respirato l’alba, hai incontrato la tua ombra e l’hai lasciata indietro.

Piccolo disclaimer realistico

Correre la mattina non è sempre facile. Ci saranno giorni in cui la sveglia suonerà e l’unica reazione sensata sembrerà un gesto violento. Ci saranno mattine fredde, piovose, storte. Ma è proprio lì che succede qualcosa. È lì che scopri che puoi. Che sei capace di iniziare la giornata facendo spazio per te, prima di tutto il resto.

Non è solo energia positiva: è un piccolo, quotidiano atto di ribellione contro l’inerzia, un promemoria silenzioso che sì, puoi farlo. E lo fai, ogni mattina, un passo alla volta, regalando al resto della giornata una marcia in più, un sottofondo musicale fatto di ritmo e consapevolezza.

E a pensarci bene, è già tantissimo.

Hai mai provato a correre la mattina presto, quando la città dorme ancora? Non è solo un esercizio: è un modo per ritrovare te stesso, prima che inizi il caos. Un gesto che cambia il ritmo della giornata, dall’interno. E no, non serve correre forte. Basta esserci.

Buona corsa!

Antonella Balducci