Se ti dicessi che dopo una corsa il tuo corpo si “sballa” naturalmente, probabilmente penseresti che sto esagerando. E invece no: il corpo, quando corri, produce delle sostanze che potremmo definire “psicotrope naturali”. Niente paura: è tutto legale.
Lo so a cosa stai pensando. “Cannabinoidi? Ma che diavolo c’entra con la corsa?”. Il nome evoca immagini stereotipate, diciamo così. Ebbene, metti da parte i tuoi preconcetti, perché oggi parliamo di qualcosa di ben diverso, e molto più interessante: il sistema endocannabinoide. Niente sballi, te lo assicuro, solo un viaggio affascinante all’interno del tuo corpo e di come questo straordinario meccanismo ti aiuta a stare meglio dopo ogni corsa.
Un nome complicato per una funzione vitale
“Endocannabinoide” suona come un incrocio tra un trattato scientifico e la lista degli ingredienti di una bevanda energetica un po’ sospetta. Ma non farti ingannare dalle apparenze. “Endo” significa “interno” e “cannabinoide” richiama i principi attivi della cannabis, ma con una differenza cruciale: gli endocannabinoidi non sono sostanze introdotte nel tuo corpo ma sono invece prodotte da esso. Lo fa in autonomia, come risposta a stress, dolore, esercizio fisico intenso.
Questo sistema, presente in tutti i mammiferi, tu compreso, è una rete di recettori, enzimi e molecole che lavora silenziosamente per mantenere l’equilibrio. Immagina un direttore d’orchestra che armonizza tutte le funzioni vitali del tuo organismo: sonno, appetito, umore, memoria, dolore e, sì, anche la risposta allo stress fisico della corsa.
Il sistema endocannabinoide (SEC per gli amici) è distribuito in tutto il corpo e svolge un ruolo essenziale nel mantenere l’omeostasi, cioè l’equilibrio interno tra le varie funzioni vitali. Regola il sonno, l’umore, l’appetito, la memoria, la percezione del dolore e la risposta immunitaria.
Lo sballo del runner: non solo endorfine
Per anni si è pensato che fossero solo le endorfine le responsabili della sensazione di euforia post-sforzo. E le endorfine fanno il loro lavoro, certo. Sono le nostre piccole molecole della felicità, prodotte in risposta allo sforzo fisico. Ma la scienza ha iniziato a indagare meglio il ruolo di qualcosa di diverso: il sistema endocannabinoide.
E qui arriva il bello: il sistema endocannabinoide è anche uno dei principali responsabili della sensazione di benessere post-corsa, quella che spesso viene chiamata runner’s high, o sballo del runner.
Non sono insomma solo le endorfine a provocarlo: studi recenti indicano che, più ancora delle endorfine, sono gli endocannabinoidi, come l’anandamide, a regalarti quel senso di benessere profondo.
L’anandamide: beatitudine endogena
L’anandamide è uno dei principali endocannabinoidi prodotti dal corpo umano. Il nome deriva dal sanscrito “ananda”, che significa “gioia, felicità”. Già rende l’idea, non trovi? Durante l’esercizio fisico, in particolare quello di resistenza come la corsa, il tuo corpo produce una maggiore quantità di questa molecola straordinaria.
L’anandamide agisce su recettori CB1 e CB2, che si trovano nel cervello e nel sistema nervoso periferico. Quando viene rilasciata durante uno sforzo prolungato come una corsa, si lega a questi recettori producendo effetti analgesici (riduzione del dolore) e ansiolitici (riduzione dell’ansia). Tradotto in termini più semplici: ti senti meno stanco, meno dolorante e decisamente più sereno.
E sai qual è la cosa davvero incredibile? Questa molecola non solo ha effetti sul momento, ma contribuisce anche a rinforzare le motivazioni future. È uno dei motivi per cui, nonostante la fatica, continuiamo a voler correre. Il corpo associa l’attività fisica a una ricompensa reale e tangibile.
Esercizio, stress e risposta biologica
Durante la corsa — o qualunque attività fisica intensa e prolungata — il corpo entra in una condizione di stress controllato. E proprio in risposta a questo stress, il sistema endocannabinoide si attiva per riportare l’equilibrio: riducendo l’infiammazione, migliorando l’umore e favorendo il recupero.
È come se il corpo dicesse: “Ok, mi hai fatto lavorare duro, adesso ti meriti una ricompensa”. Solo che non si tratta di una brioche alla crema, ma piuttosto di ‘unazione di rilascio biochimico orchestrata a livello sistemico.
Il recupero: non solo benessere mentale
L’influenza del sistema endocannabinoide non si limita allo sballo seguente alla corsa. Il suo ruolo nel recupero post-corsa è altrettanto cruciale. Lo stress fisico indotto dall’allenamento provoca micro-lesioni muscolari e infiammazione. Il sistema endocannabinoide interviene qui come un pompiere zelante, aiutando a regolare la risposta infiammatoria e aa accelerare il recupero muscolare.
Gli endocannabinoidi non agiscono solo sulla mente, sono coinvolti anche nei processi di riparazione muscolare e riduzione del dolore post-esercizio. In altre parole: contribuiscono a farti recuperare meglio. Non sostituiscono un’alimentazione equilibrata né una sessione di stretching ben fatta, ma fanno parte del kit interno di autoriparazione.
Inoltre, la capacità del sistema di influenzare il sonno è un altro tassello fondamentale. Un sonno di qualità è la pietra angolare di qualsiasi programma di recupero per un runner. Se il tuo sistema endocannabinoide funziona a dovere, aiuterà il tuo corpo a rilassarsi e a sprofondare in quel sonno ristoratore di cui hai disperatamente bisogno dopo un lungo.
Come supportare il tuo sistema endocannabinoide
La buona notizia è che non servono pozioni magiche o strani rituali per attivare e mantenere funzionante questo incredibile sistema:
L’esercizio fisico regolare è paradossalmente l’attività che stressa il tuo corpo ma anche quella che lo rafforza. La corsa, in particolare, sembra essere un potente stimolatore della produzione di endocannabinoidi.
Una dieta equilibrata può fare la differenza. Alcuni alimenti, come quelli ricchi di acidi grassi omega-3 (salmone, semi di lino, noci), possono supportare la produzione di endocannabinoidi. E no, il junk food notturno non funziona, né in questo senso, né in genere (a una cosa funziona: ad alimentare i tuoi sensi di colpa).
La gestione dello stress è fondamentale perché lo stress cronico può compromettere il funzionamento del sistema endocannabinoide. Tecniche di rilassamento, mindfulness o semplicemente del tempo di qualità per te stesso possono fare la differenza.
Il sonno adeguato è fondamentale per mettere il tuo corpo nelle condizioni migliori e per dagli il riposo di cui ha bisogno.
Corsa come forma di cura
Il sistema endocannabinoide ci racconta qualcosa di profondo: che il nostro corpo ha sviluppato meccanismi per premiarci quando lo trattiamo bene. Correre, muoversi, respirare profondamente sono pratiche che mettono in moto risposte benefiche non solo meccaniche (il cuore, i muscoli), ma anche neurologiche ed emozionali.
In un’epoca in cui si cerca il benessere in mille forme esterne, riscoprire che dentro di noi c’è già un laboratorio chimico dedicato all’equilibrio e alla serenità può essere rivoluzionario. O comunque molto confortante.
E se hai corso al tramonto, tra campi dorati e quella sensazione di dolce stordimento e leggerezza, forse quell’effetto aveva un motivo anche biologico. Non è magia, è biologia. E succede ogni volta che corri.
Buon. Lavoro!
Antonella Balducci